Adeguatezza vs Superiorità
Chi ha una buona autostima si sente adeguato e riconosce il proprio valore senza necessariamente avere bisogno di essere superiore rispetto alle altre persone. Apprezza sé stesso, ma evita di considerarsi migliore degli altri. Chi ha un disturbo di personalità narcisistica, invece, si sente superiore agli altri e, di conseguenza, crede di avere diritti e privilegi unici: sono convinti che il mondo sarebbe un posto migliore se fosse governato da loro. In sostanza, la convinzione fondamentale alla base del narcisismo patologico è: “Io sono superiore agli altri”. É una convinzione che nasce dall’infanzia, probabilmente a causa di continue ipervalutazioni da parte delle figure di riferimento genitoriali che, se da un lato contribuiscono a creare nel futuro adulto una visione di sé vincente, dall’altro lo condannano a dover costantemente confermare la propria superiorità sugli altri (Brummelman, Thomaes & Sedikides, 2016; Campbell, Rudich & Sedikides, 2002).Profondità vs Labilità
Il problema principale della convinzione narcisistica di essere superiori è che questo senso di superiorità è labile e precario: hanno bisogno di continue conferme da parte degli altri per poter credere di essere sempre i migliori (Campbell et al.2002; Pincus, 2010). È proprio per ottenere delle convalide esterne che il narcisista maligno spesso si mostra affascinante e speciale agli occhi di chi si imbatte nel suo cammino. Tuttavia, tale fascino superficiale generalmente evapora dopo le prime fasi della conoscenza: a differenza di chi coltiva una buona autostima, il narcisista maligno non è intenzionato ad instaurare un rapporto autentico e profondo con l’altro, ma si serve dell’altro come strumento di convalida esterna.Empatia vs Dominio
Infine, le disparità tra narcisismo e autostima emergono soprattutto nella sfera sociale: abbiamo visto che il narcisista patologico ha bisogno di mettersi in una posizione di superiorità e di dominio rispetto all’altro (Brummelman et al.2016), questo anche a costo di sfruttare il prossimo a proprio piacimento attraverso menzogne e manipolazione. Essere davanti agli altri, ottenere potere e status sociale elevato diventa per loro una prerogativa a tal punto che i rapporti interpersonali vengono spesso e volentieri scavalcati. Chi possiede una buona autostima ha coltivato invece l’empatia, cioè la capacità di riuscire a cogliere il punto di vista dell’altro e di rispettare il suo sentire: non ha una visione gerarchica di sé stesso rispetto agli altri. Non è interessato a sconfiggere l’altro, ma preferisce “camminarci assieme alla pari” riuscendo così a sviluppare delle relazioni profonde, intime e soddisfacenti. Per concludere, riuscire ad individuare le caratteristiche sottostanti al narcisismo patologico, in modo da distinguerlo da un narcisismo sano, cioè dall’avere una buona autostima può essere utile per fare chiarezza su di un argomento ultimamente tanto dibattuto quanto spesso mistificato. Ciò, tuttavia, non deve farci cadere nella tentazione di catalogare ogni persona che conosciamo secondo queste due polarità: l’essere umano è unico, come uniche sono le sfumature che ognuno di noi possiede.Alessandra Del Ben
Pubblicato su Centro di Psicologia e Psicoterapia Funzionale di Padova
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